Analisi e commenti sull’assemblea alla Stellantis

Lavoratori nell’assemblea indetta dalla Fiom che ha visto la presenza del seg. Naz. De Palma sul primo turno e della presenza del Seg. Nazionale Cgil Landini sul secondo turno, assemblea indetta in occasione del referendum sul JobAct alla Stellantis di Pomigliano.

Durante le assemblee sono stati trattati i seguenti temi, questione salariali, precariato, diritti e tutele sul lavoro, questione Stellantis, dazi e il referendum che elimina il JobAct.

Sul primo turno abbiamo avuto la possibilità di un nostro intervento da parte di Pirozzi che ha affrontato i temi esposti sopra, in modo critico con un analisi dettagliata, denunciando le responsabilità  della Cgil e dei partiti di sx.

Ma considerato che non è possibile un contradditorio sulla dichiarazione di De Palma durante il suo intervento e del monologo di Landini, vorremo con queste poche righe affrontare i problemi e dare una informazione alternativa a quanto detto.

Andiamo per ordine,

  • questione salariale, i due seg. Hanno affrontato il tema dei salari, sostenendo giustamente che i salari negli ultimi35 anni hanno sempre di più perso potere d’acquisto. verissimo cosa propongono?

(La proposta) Per risolvere il problema è indispensabile un salario minimo che parta dai 9 euro l’ora (ovviamente lorde), riempiendo e eccitando la platea con slogan adatti.

 Come detto da Pirozzi in assemblea è bene chiarire le responsabilità e le politiche che hanno distrutto i salari e soprattutto chi sono coloro che hanno indicato tali politiche.

Fino agli anni 90/91 il potere d’acquisto dei salari e pensioni era garantito da un meccanismo automatico di recupero dell’inflazione, ossia uno strumento che garantiva che se l’inflazione saliva automaticamente i salari e pensioni aumentavano proprio per garantirne il potere d’acquisto.

Questo meccanismo era in  netta contrapposizione con le indicazioni che provenivano dall’EUROPA e come successivamente rivendicate dalle politiche dell’Eur, che prevedeva una riduzione salariale e una progressiva riduzione di diritti e tutele, proprio per rendere competitive le aziende, quindi spostare ricchezza, dai salari – quindi lavoratori, alle imprese, così dietro pressioni da parte dei partiti di sx e liberali nell’84 fu varata la legge che aboliva la scala mobile, il PCI di Berlinguer raccolse le firme per indire referendum, ma  tutti i partiti e le O.S: di Cgil, Cisl e Uil si schierarono a favore dell’abolizione della scala mobile, gli unici partiti che si schierarono in difesa furono DP ( democrazia proletaria), il MSI (movimento sociale), il PCI (partito comunista italiano), purtroppo il SI vinse anche se di poco, (mi chiedo chi votò per ridursi il salario), la legge rimase, ma solo alla fine degli anni 90 fu operativa.

Nel 92 Cgil, Cisl, Uil, con confindustria e tutte le associazioni padronali, stilarono un contratto denominato concertazione, che oltre tante altre regole normative che non tocchiamo ora, regolamentò anche i metodi per recuperare potere d’Acquisto.

Un meccanismo che in sostanza stabiliva che un governo a fine anno indicava o programmava l’inflazione dell’anno successivo, e su quelle basi vi sarebbe stato l’incremento, questo meccanismo faceva si che i vari governi indicavano un inflazione bassissima poi se quella reale era più alta poco importava visto che la differenza tra reale e presunta non è mai stata recuperata, tutto questo ha portato ad una diminuzione dei salari e pensioni di oltre il 100% paragonata ad oggi e tutto con la complicità di coloro che parlano di salari poveri.

Detto ciò su come abbiamo perso salario, chiariamo cosa propone la Cgil insieme ad una parte dei partiti di sx e del M5S che non si ritiene né di dx né di sx.

Secondo costoro per recuperare potere d’Acquisto dei salari è indispensabile garantire un salario minimo, e il caro rivoluzionario Landini che a tempi alterni vuole stravolgere le piazze, tuona, questa legge è indispensabile per garantire salari dignitosi, dimenticando di citare le migliaia di accordi da loro firmati come Cgil, che prevedono salari a meno di 5 euro l’ora.

Peccato che, Il salario minimo è utile ma per una minima parte dei lavoratori perché riguarda solo coloro che percepiscono un salario netto fino a 1100 euro al mese, mentre la stragrande maggioranza di lavoratori niente.

Quindi come al solito è solo fumo negli occhi per i poveri lavoratori, ovviamente dimenticandosi dei pensionati, oramai con pensioni da miseria. Come detto sopra tutti i salari e pensioni hanno perso potere d’acquisto. C’è un solo modo che sia i partiti di sx che le O.S. di CGIL, CISL UIL non vogliono assolutamente, ed è un sistema di recupero automatico dell’inflazione persa, proprio com’era prima degli anni 90.

Solo questo può ridare salario e con esso dignità ai lavoratori, ma ovviamente i falsi sindacati e partiti di sx non vogliono.

  • Precariato. Sempre il barricadiero Landini e il seg. De Palma, si agitano scandalizzandosi dell’enorme precariato in cui le masse lavoratrici sono costrette ad operare.

 Verissimo, peccato però che quelle leggi sono state fatte dai partiti di sx a partire dal 97 con il governo Prodi, Il pacchetto Treu si inseriva in un quadro politico-culturale di liberalizzazione del mercato del lavoro che proveniva dall’Europa.

Quindi anche sul precariato vi è stata una forte indicazione o ordine da parte di questa Europa a cui è tanto cara la globalizzazione dei mercati e il liberismo. Quello fu solo l’inizio che ha poi prodotto un’escalation fino a Renzi con il JobAct.

Ma se tutto ciò è stato possibile è perché la sx anche quella radicale ha tradito i lavoratori, visto che anche Rifondazione comunista era decisa ad accettare quelle norme, e ovviamente anche il mondo sindacale ossia Cgil, Cisl, Uil, erano entusiasti di quelle norme, anche perché a loro dire avrebbe garantito nuova occupazione.

 In sostanza avvenne, possono difendersi costoro, ma in realtà non fecero altro che legalizzare il lavoro nero ossia quei lavoratori già occupati ma che non avevano un contratto a tempo indeterminato, in questo modo vennero legalizzati ma con contratti precari.

 Rinunciando ad iniziare una lotta all’evasione, ma ciò avrebbe danneggiato le imprese, quindi meglio togliere diritti ai lavoratori, e dopo tutto l’ordine veniva dall’Europa.

Quindi anche sul precariato le responsabilità sono loro.

  • Diritti e tutele dei lavoratori. Anche in questo, il giacobino Landini sembra scandalizzarsi, e urla la sua rabbia sulla mancanza di sicurezza, dedicando il 1° Maggio festa dei lavoratori, (o come trasformata dalle O.S. in festa del lavoro, termine astratto e interclassista, proprio come loro), alle vittime sul lavoro,

e anche su questo vi sono enormi responsabilità da parte di costoro, il segretario della Uil sul palco a bologna insieme alla madre di Luana un’operaia morta perché operava su un macchinario dove erano state manomesse i sistemi di sicurezza. Ora è d’obbligo chiedersi ma dove erano i rappresentanti sindacali e la RLS, non sapevano? o erano complici? come accade in tantissime realtà produttive, quando non si rispettano le norme di sicurezza è un pericolo per i lavoratori che può avere serie ripercussioni sulla vita del lavoratore, e costoro che sono stati eletti o nominati, hanno il dovere di intervenire,  se non lo fanno sono corresponsabili.

Ma le responsabilità di  queste O.S. compiacenti è quasi sempre intrecciato con la complicità dei partiti, della dx storica ma anche dell’altra dx quella che si ritiene di sx, come è accaduto all’Ilva di Taranto ieri con un governatore della regione di, definiamola, estrema sx Rifondazione di allora, che venne intercettato dalla procura e durante una telefonata derideva  dei lavoratori che lottavano contro l’inquinamento, ma anche. come negli ultimi anni sia con ArcelorMittal che ora con la nuova proprietà,  nonostante vi siano più sentenze della corte internazionale Europea di Strasburgo, che condanna l’Italia e ne chiede la chiusura, i vari governi prima Conte poi Meloni, concedono proroghe-

Ed ora dopo lo scellerato ordine della Ursula alla rincorda alle armi, addirittura hanno aumentato la produzione arrivando a 8000 tonnellate anno-

 Tutto con la complicità di forze politiche e soprattutto di CGIL, CISL, UIL, e USB.

Attualmente solo la LMO, il comitato cittadini insieme ad altre associazioni di cittadini ne rivendicano la immediata chiusura e l’inizio di una bonifica del territorio usufruendo delle attuali maestranze.

Quindi come vedete anche in questo vi è una netta responsabilità di partiti e sindacati dietro ordine U.E.

  • Stellantis e Dazi (aggiungiamo deindustrializzazione dell’Italia).

Anche qui al ribelle Landini non mancano atteggiamenti e parole per aizzare i presenti, evidenziare la mancanza di piani industriali la crisi che si amplifica a causa dei Dazi e i pericoli e le incertezze sugli stabilimenti in Italia e a Pomigliano. Con l’incremento del De Palma che non si desume dal bandire il valoroso gesto eroico dei delegati fiom che hanno lottato contro l’azienda e Marchionne. Ma entrambi scaricando le responsabilità del declino su Marchionne e Tavares. Fino ad enunciare l’eroico comportamento della Fiom di non aver siglato il contratto CCSL introdotto da Marchionne.

Anche su questo ci sarebbe tantissimo da dire, come abbiamo sempre fatto in questi anni, ma una cosa è chiara, i due amministratori delegati hanno semplicemente fatto salire le azioni e incrementato il valore internazionale dell’azienda, creando enormi profitti per gli azionisti, e allo stesso tempo facendo in modo di impossessarsi dell’azienda, che era italiana e offrendola in forma gratuita alla finanza e grazie alle norme liberiste imposte dall’Europa, ossia globalizzazione, libero scambio senza regole protezioniste per i paesi, si è permesso di delocalizzare e produrre altrove, lasciando le macerie in Italia e se Fiat poi Fca e infine  Stellantis non hanno chiuso i battenti è semplicemente perché sono intervenuti i vari governi, elargendo centinaia di miliardi di euro.

Ma anche sulla deindustrializzazione dell’Italia i veri responsabili sono Questa Europa globalista e liberista che rivendica il libero mercato privo di qualsiasi regola e al di sopra delle nazioni. In sostanza è il mercato che determina tutto e i popoli devono assecondarlo, poco importa se chiudono aziende storiche essenziali per un paese e le riapre altrove dove regole e costi del lavoro sono inferiori.

Le dichiarazioni del seg. Fiom, riguardo all’eroicità del gruppo di Pomigliano, è d’obbligo precisare, che non vi è nulla di eroico in quello che hanno fatto, visto che avevano dietro tutta la falsa sx a partire dal PD e la Fiom, quindi un’organizzazione politica e sindacale capace di avere gli strumenti legali, mediatici e politici senza eguali. I veri eroi sono stati altri, quei 316 lavoratori deportati a Nola semplicemente perché osavano rivendicare i propri diritti, appartenenti al sindacalismo di bese. 

Hanno lottato soli contro tutti, cercando di avere visibilità in un sistema mediatico pressoché corrotto. Lavoratori che grazie a compagni del valore di Mara Malavenda e Vittorio Granillo si sono inventati il comitato mogli operai, con l’aiuto di Lavoratori e mogli anche  che non erano dello Slai, ma esponenti sindacali oggi della LMO,  mettendo da parte le bandiere  decidemmo di unificare la lotta sotto il simbolo del comitato mogli operai, e facemmo di tutto ci inventammo persino uno spettacolo teatrale, per rendere visibile il dramma di chi era stato emarginato, deportato, semplicemente perché osava rivendicare diritti.

Ma attraverso il comitato e quelle iniziative denunciammo un dramma vero, quello del suicidio di compagni e compagne, che erano stati deportati a Nola.

Come eroi sono i 5 licenziati, sempre dell’autorganizzazione, un licenziamento politico perché avevano osato inscenare il dramma che subivano i deportati, una scena che scosse gli animi, un lavoratore inchiodato alla croce.

Ti sbagli segretario e lo sai, come sai di mentire, gli eroi non siete voi ma chi ha subito tutto ciò, chi si è tolto la vita e a chi è stata tolta, togliendogli il lavoro ma non la dignità.

Inoltre al fazioso Landini e al seguace prossimo pacato agitatore, è vero che non avete siglato il CCSL come più volte avete ripetuto, accordo che limita fortemente l’azione sindacale e ne elimina ogni forma di autonomia, rendendo pressoché di sola testimonianza il ruolo sindacale, e ricordo che quell’accordo riguarda solo il settore FCA oggi Stellantis.

 Ma è altrettanto vero che quelle norme contenute nel CCSL di pari passo sono state prese e inserite sul testo Unico sulla Rappresentanza Sindacale, accordo siglato nel 2014 che riguarda le relazioni sindacali in tutto il mondo del lavoro, e a coloro come il responsabile di Napoli Fiom che tenta di valorizzare e spiegare il perché hanno accettato quell’accordo, rispondendo pubblicamente in assemblea, citando, “quell’accordo serve ad eliminare quelle O:S: che vogliono scioperare bloccando il paese o le aziende ma che non si rivedono nelle scelte delle maggiori O.S.” e infine “far si che lavoratori come te, possano impedire un assemblea” i commenti fateli voi non aggiungo altro, solo che fascismo è proprio questo, impedire con la forza a chi non la pensa allo stesso modo e tenta di ribellarsi.

Sui dazi. Trump rappresenta l’interesse capitalista produttivo, ha capito che con le regole della globalizzazione, alla fine si ritorce contro e toglierebbe quella forza produttiva agli stati uniti, porterebbe enorme disoccupazione e per porre rimedio ha iniziato un fortissimo attacco alla globalizzazione, introducendo i dazi da un lato e premiando quelle aziende che producono sul territorio statunitense, spingendo aziende che erano altrove a produrre, per sgravi e minor tasse a chiudere e riaprire sul territorio statunitense.

Ovviamente i discepoli del globalismo come la falsa sx italiana e le O.S. italiane insieme al rivoltoso Landini sono nettamente contrari a ciò e addirittura arrivano ad identificare i dazi come la sciagura che fa aumentare enormemente i prodotti, cosa falsa perché ci vorrebbero mesi affinché ciò accadesse, e sarebbe solo su prodotti marginali, mentre non accenna minimamente alle cause che ci hanno costretto a subire enormi aumenti dei prodotto, ossia la Guerra in Russia, voluta da questa Europa, i dazi alla Russia, o meglio a noi stessi, sempre voluti da questa Europa, con raddoppi dell’energia con conseguenti raddoppi dei prodotti di prima necessità.

Dare un’illustrazione monca della realtà non serve a nulla tranne che a valorizzare il suo ruolo di probabile condottiero di questa falsa sx, ma non a risolvere o tentare di organizzare un movimento di lotta capace di porre un argine al declino.

  • Job-Act e referendum. Secondo il rivoltoso Landini bisogna votare per i referendum perché cosi si elimina il JobAct si rintroducono le tutele dell’articolo 18.

Niente di più falso, con questo commento non intendiamo assolutamente dare un’indicazione di voto in merito, ma semplicemente sveliamo la verità e i compromessi che vi sono dietro.

Questi referendum sono stati voluti dalla Cgil, e appoggiati dal PD, + Europa, ossia coloro che erano favorevoli al JobAct (ricordiamolo anch’esso imposto dall’Europa) insieme alle false sinistre.

Quei referendum non abrogano il Jobs Act, sono iniziative che servono solo a coprire i vuoti di rappresentanza del sindacato dovuto alla loro sudditanza al potere padronale.

Prima un referendum a metà, per non suscitare malumori tra il PD e i vari partitini di sx ma sempre assoggettati ad esso, poi la botta finale. come promesso dal PD: sostenere la richiesta della Cgil per una legge sulla rappresentanza sindacale.

L’obiettivo è far diventare legge l’accordo sul testo Unico sulla rappresentanza sindacale del 10 gennaio 2014, siglato da Confindustria e OO.SS e da tante OO.SS. di base, in modo da eliminare per legge quelle OO.SS. che rivendicano il conflitto di classe come strumento fondante di un sindacato.

In breve, la Cgil di Maurizio Landini ha proposto un referendum per abrogare alcuni passaggi del Jobs Act, non il testo completo della legge, una riforma varata dal governo Renzi, quindi dal PD, lo stesso che oggi è tra i sostenitori del referendum, (già questo dovrebbe far riflettere).

Con il primo quesito, la Cgil fa credere che si punta a cancellare le norme che permettono licenziamenti ingiustificati e illegittimi senza l’obbligo di reintegrare il lavoratore se assunto dopo il 7 marzo 2015.

Il secondo quesito affronta il tema del tetto massimo di indennizzo cui ha diritto un lavoratore licenziato in modo ingiustificato, se assunto in un’azienda con meno di 15 dipendenti. L’obiettivo è quello di superare questa norma stabilendo che sia un giudice a stimare il valore della compensazione economica. La Corte Costituzionale, tuttavia, era già intervenuta eliminando il limite massimo di indennizzo e riportando al giudice la valutazione.

Nel terzo quesito referendario si affronta il tema dell’estrema precarietà prevista nei contratti. Si mira a introdurre la causalità nei contratti a termine inferiori a 12 mesi ma poi si rimanda ai CCNL, da loro stessi sottoscritti, che prevedono l’aumento dell’utilizzo dei contratti a termine. In realtà quello sul reinserimento delle causali nel tempo determinato favorisce il contenzioso più che la stabilità del rapporto di lavoro, e non scalfisce il precariato previsto in diverse forme contrattuali siglate dalle tre OO.SS.

Il quarto quesito affronta il tema della sicurezza e si prefigge di modificare le leggi che governano il sistema degli appalti con l’estensione della responsabilità del committente per danni derivanti dagli infortuni sul lavoro subiti dai dipendenti dell’appaltatore. Sarebbe stato molto più semplice chiedere di eliminare il subbalpalto.

In sostanza, quindi, i quesiti non aboliscono il Jobs-Act ma alcuni aspetti di quella corposa riforma.

Alcune di queste norme non sono state mai attuate. Altre sono state modificate, in particolare quella sul contratto a tutele crescenti che è ora oggetto del referendum della Cgil.

Il contratto a tutele crescenti prevedeva che più tempo si lavorasse per una azienda, maggiore fosse l’indennizzo che questa avrebbe dovuto offrire ai suoi lavoratori in caso di licenziamento.

La Corte Costituzionale ha già stabilito che il tempo passato in azienda non può essere l’unico criterio per definire l’indennizzo e ha rimesso nelle mani del Giudice la discrezionalità sul suo ammontare, fino a un livello massimo di 36 mesi.

Il contratto a tutele crescenti non esiste già più perché è stato “superato”

Quindi parliamo di propaganda, e non solo. La Cgil pianta la bandierina e questa bandierina potrebbe produrre effetti paradossali: se si abolisse il riferimento normativo al Jobs Act attraverso il referendum, l’indennizzo massimo passerebbe da 36 a 24 mesi, come stabiliva la precedente riforma Fornero.

Il risultato sarebbe esattamente opposto a quello che sostengono di voler ottenere.

Non viene ripristinato l’articolo 18. Nulla a che vedere con l’obiettivo di cui il sindacato si fa portatore, ovvero che il Jobs Act va “abolito”.

Questo referendum non abolisce il Jobs Act, in nessun modo. Il Jobs Act non viene neanche scalfito. Resta la riforma degli ammortizzatori sociali, che ha scaricato sui lavoratori le crisi aziendali. Con il Jobs Act si attuò una revisione completa degli ammortizzatori sociali, per quanto riguarda il sistema delle tutele in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Tutto questo resta invariato.

Resta inoltre la centralità delle politiche attive e della formazione, che interessano le OO.SS. poiché partecipano alla loro gestione. Quindi soldi.

La possibilità di reintrodurre l’art.18 non è stata neanche presa in considerazione e già questo fa capire l’ambiguità’ della Cgil e dei falsi partiti di sx che sostengono tale Referendum.

Avrebbero potuto richiedere un referendum per l’eliminazione della riforma del Jobs Act ma se ne son tenuti ben lontani, dopo tutto all’epoca non vi furono azioni di lotta forti della Cgil ma appena 4 ore di sciopero.

Come sempre continuano a mentire, con questi punti abbiamo voluto evidenziare le vere responsabilità e i veri responsabili con i loro galoppini o servi, ossia

  • le responsabilità, politiche liberiste globaliste,
  • i responsabili, i gruppi di potere finanziario di questa Europa,
  • i servi, le forze politiche e sindacali che continuano a difendere quei criminali che ci inducono a ridurre salari e diritti, e stanziare miliardi per armarci e scendere al fianco dei nazisti contro chi ci ha liberati dal nazismo.

E che si distrae dal genocidio commesso dai sionisti nei confronti del popolo Palestinese.

Purtroppo il chiarimento è lungo ma dovevamo affrontare le tematiche punto per punto proprio per evidenziare i fatti.

FCA STELLANTIS POMIGLIANO         08/05/2025